Suor Enrichetta Alfieri

Conosciuta anche come “L’angelo di San Vittore” nasce nel 1891 a Borgo Vercelli e a vent’anni entra tra le suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Si ammala presto, e per tre anni rimane paralizzata.
Nel 1923 guarisce improvvisamente e viene spostata in servizio nel carcere di San Vittore a Milano, dove crea scuole, laboratori e asili nido per i figli delle detenute. Il 10 settembre 1943, Milano viene occupata dai nazi-fascisti che requisiscono parte del carcere per adibirlo a luogo di detenzione per ebrei ed oppositori politici, in attesa della deportazione.
Suor Enrichetta diventa per tutti un punto di riferimento, prodigandosi per portare messaggi, lettere, pacchetti, funzionando anche da collegamento con il CLNAI fuori dal carcere.
Una volta scoperta, viene presa, rinchiusa e condannata a fucilazione per spionaggio: è solo con l’intervento del Cardinale Schuster che riuscirà a salvarsi.
Finita la guerra torna a San Vittore, dove continua la sua opera di assistenza ai detenuti fino alla morte, avvenuta nel 1951.