Il Memoriale di Milano

Il Memoriale della Shoah sorge nella zona sottostante il piano dei binari della Stazione Centrale di Milano, dove furono caricati su carri bestiame i prigionieri in partenza dalle carceri di San Vittore.

Esso è dunque un luogo simbolo della deportazione degli ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio. Ma anche luogo di memoria e di conoscenza; un centro polifunzionale dove ospitare incontri, dibattiti, mostre per ricordare le atrocità del passato e, soprattutto, dove creare occasioni di dialogo e di confronto fra le culture e per educare i giovani a superare le barriere linguistiche, culturali, sociali e perché la barbarie del XX secolo che vide nella Shoah il segno del massimo degrado dell’umanità, non possa ripetersi.

Lo spazio del Memoriale è parte di un’estesa area di manovra realizzata in origine per i vagoni postali, che comprende 24 binari paralleli. Gli spazi interni si articolano su due livelli: piano terra e rialzato (circa 6.000 mq) e piano interrato (circa 1.000 mq). Da qui, fra il 1943 e il 1945 partirono 20 convogli RSHA: carri bestiame sui quali furono stipati migliaia di prigionieri.

Il luogo

Muro dei nomi

Pietre di inciampo

Oggi “Pietre di Inciampo” – iniziativa creata dall’artista Gunter Demnig come reazione ad ogni forma di negazionismo e di oblio – è il più grande monumento diffuso d’Europa dedicato alle vittime dello sterminio nazista, qualunque sia stato il motivo della persecuzione: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.

Si tratta di un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza una persona poi deportata verso i campi di concentramento, lavoro, sterminio: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
Si vuole così mantenere viva la memoria delle vittime di tutte le Deportazioni nel luogo simbolo della vita quotidiana – la casa –  invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.

In Europa ne sono state installate già oltre 50.000; a Milano – dopo le prime in memoria di Gianluigi Banfi, Adele Basevi Lombroso, Dante Coen, Melchiorre De Giuli, Giuseppe Lenzi e Alberto Segre scomparsi nei lager di Auschwitz, Gusen, Nordhausen e Dachau – sono state posate decine e decine di pietre.

Per saperne di più www.pietredinciampo.eu

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