I razzismi e i pregiudizi si diffondono nel mondo degli assoluti, in cui o sei di qua o sei là, o sei bianco o sei nero, o sei A o sei Z. Ovvero, si diffondono se dividiamo il mondo in buoni e cattivi con una linea definita e impenetrabile, ci inseriamo nella metà “buona”, e diamo per scontato che tutti gli altri siano “cattivi”, senza dare spazio alle sfumature e alle complessità di cui la società è piena. Si diffondono se definiamo l’identità come un monolite, immutata e immutabile nel tempo. Se invece vediamo ciò che ci circonda come uno stato temporaneo, frutto di incontri di civiltà, di miscugli di culture, di un meticciato sempre in atto, allora tenderemo meno a dividere il mondo in “noi” e “loro”.
Vi aspettiamo per il prossimo appuntamento della rassegna “Premesso che non sono razzista” con Wu Ming 1. Il 6 maggio 2019, ore 21.00, con “Italia Meticcia”