Ebrei di Rodi. Eclissi di una comunità | a partire dal 10 maggio al Memoriale

10 maggio – 2 settembre 2024

Ebrei di Rodi. Eclissi di una comunità 1944 – 2024

La storia degli ebrei di Rodi, deportati quasi tutti ad Auschwitz-Birkenau nel luglio del 1944: una storia italiana che parla di guerra e di fascismo, ma anche di comunità vibranti e multiculturali, raccontata nell’80° anniversario della deportazione.

La vicenda diventa protagonista al Memoriale della Shoah di Milano grazie a un’installazione: un percorso dedicato all’interno della visita, frutto di una ricerca storiografica sulla deportazione degli ebrei dai Possedimenti italiani dell’Egeo condotta dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC, accessibile nella sua interezza tramite portale online.

Apertura al pubblico: 10 maggio – 2 settembre 2024

In occasione dell’80° anniversario della deportazione degli Ebrei dai Possedimenti italiani dell’Egeo avvenuta il 23 luglio 1944, la Fondazione CDEC, in collaborazione con la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, presenta un progetto di approfondimento storico e memoriale.  L’iniziativa prevede due interventi complementari che si richiamano l’un l’altro: un’installazione fisica partecipativa e un portale digitale contenente l’elenco ragionato dei deportati sotto forma di Monumento interattivo e uno spazio di approfondimento sulla deportazione dalle isole di Rodi e Coo.

Chi è abituato a scoprire la storia della deportazione da Milano aggiungerà un tassello al grande mosaico che è la storia della Shoah. Il pubblico potrà quindi unire l’esperienza immersiva, perfettamente in linea con la visita al Memoriale, all’approfondimento storico, in un percorso che lega e tiene insieme conoscenza e impatto emotivo.

La storia degli ebrei di Rodi, in breve | La comunità ebraica del Dodecaneso era presente sulle isole da centinaia di anni. Integrata, vivace, radicata nel territorio e nelle sue tradizioni, un piccolo e coloratissimo mondo che fu interamente spazzato via in un solo giorno. Il 23 luglio 1944, tramite l’inganno, più di 1.800 persone furono arrestate, condotte al porto, caricate prima su navi e poi su treni merci e avviate al campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Si tratta del viaggio più lungo tra tutte le deportazioni europee.

 

“La Fondazione CDEC è fiera di essersi fatta promotrice di un’azione di ricerca e di ricordo degli ebrei di Rodi allora parte del Regno d’Italia, vittime dello stesso destino che colpì tanti ebrei italiani con lo sterminio nazifascita. Propone quindi al pubblico una ricerca approfondita e preziosa, destinata a durare nel tempo, oltre all’installazione ospitata al Memoriale.” Giorgio Sacerdoti, Presidente Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea

“Il Memoriale propone un programma di mostre, esposizioni ed installazioni variegato, che spazia tra diversi temi. Questo progetto per noi rappresenta la possibilità di far conoscere al pubblico che ci frequenta una storia dimenticata dai più, ma che ha in sè molti elementi del fascismo: colonialismo, discriminazione e deportazione. Speriamo si aggiunga così un tassello nella consapevolezza su cosa furono quegli anni e sulle loro eredità” Roberto Jarach, Presidente Fondazione Memoriale della Shoah di Milano

L’installazione e il percorso | Il Memoriale della Shoah di Milano è da anni frequentato assiduamente da un pubblico eterogeneo: in questa occasione la visita viene arricchita dalla scoperta di una vicenda che raccoglie molto di quello che fu il fascismo e la deportazione, ma che normalmente non viene studiato. Al tempo stesso racconta molto bene quello che accade quando scompare una comunità, un gruppo, e come viene colpita la rete sociale che lo circonda. L’installazione è pensata in modo da evidenziare, a colpo d’occhio e in maniera scenografica, il numero imponente di persone deportate, il loro nome, la loro età e l’esiguo numero di sopravvissuti. Il pubblico camminerà attraverso un percorso di elementi verticali sospesi, tanti quanti furono i deportati, e di lunghezza variabile in base all’età raggiunta al 23 luglio 1944, venendo coinvolto in prima persona. Realizzata in modo volutamente incompiuto, mira a sottolineare il valore simbolico del coinvolgimento del pubblico. Solo la partecipazione diretta del visitatore la renderà completa: il ricordo e la conoscenza degli eventi storici non sono atti passivi, richiedono l’impegno, l’attivazione e il coinvolgimento diretti di ognuno di noi. La visita sarà accompagnata da pannelli esplicativi e contenuti audiovisivi. Tramite l’uso di interviste inedite ai sopravvissuti realizzate dalla Fondazione CDEC, il visitatore ascolterà le voci dei sopravvissuti.

Public program Lopening istituzionale è previsto per Giovedì 9 maggio, 18.30, Durante l’evento interverrà anche Sami Modiano, ultimo sopravvissuto alla deportazione di Rodi in Italia in vita: sarà possibile seguire il programma online sui profili social del Memoriale e Fondazione CDEC. Lunedì 27 maggio, 18.30, momento a cura del Nefesh Trio, un percorso musicale lungo le tradizioni rodiote. Musiche di una comunità al centro del Mediterraneo, con influenze che vanno dal Maghreb all’Europa, passando per il Medio Oriente.

 

Curatrici: Sara Buda | Daniela Scala
Consulente storica: Liliana Picciotto
Art director: Sara Radice
Ufficio stampa: Talia Bidussa, Jasmine Ferrario Sardi
Ufficio eventi: Matteo Lenuzza
Responsabile allestimento: Stefano Fais
Web Master: Fabio Sturaro
La ricerca dei nomi dei deportati è a cura di Liliana Picciotto con la collaborazione di Alberta
Bezzan

SCARICA IL COMUNICATO COMPLETO: CS Rodi, eclissi di una comunità. Memoriale CDEC

Siamo grati a Ester Menascé Fintz per il lascito e a Samuele Menasce per il generoso contributo.

GIORNI E ORARI D’APERURA

Da lunedì a domenica


10.00 - 16.00

Chiuso il venerdì



Sabato e domenica prenotazione molto consigliata, soprattutto per poter assicurarsi di partecipare a una visita guidata